Perché la gestione vuole seguire un approccio differente rispetto alla maggioranza dei gdr, sebbene questo ne possa limitare il successo con il pubblico?

Secondo la gestione di Undead, le comunità di gdr troppo spesso offrono lo stesso prodotto; un design, a prescindere dall'ambientazione, derivato dai giochi da tavolo e incentrato sulla singola avventura o campagna seguita da un gruppo di personaggi.
Undead offre invece un gioco incentrato sulla vita del personaggio mosso dal proprio giocatore: la gestione non crede che questa sia un’impostazione più o meno corretta di altre o una scelta che “non si possa fare”.

Quindi, cosa cambia rispetto al solito?

Undead non segue una turnazione, utilizza azioni brevi e le giocate sono sempre in tempo reale. Lo scopo di questa impostazione è mantenere più realismo possibile nei tempi di interazione tra i personaggi e permettere anche a chi ha poco tempo di godersi una giocata completa senza che questa richieda ore di tempo.
Undead, come gioco di ruolo sociale senza contenuti PvP, non impiega statistiche a carattere numerico, in quanto superflue in questo contesto.
Nel nostro gdr non è permesso inserire in un intervento di gioco pensieri, opinioni, giudizi che un personaggio non esprima in un modo percepibile (tramite i sensi o capacità extrasensoriali eventualmente possedute) dagli altri personaggi presenti.
Tali contenuti in un intervento sono, secondo la gestione, del tutto superflui ai fini del gioco e favoriscono solamente il metaplay.
Su Undead è necessario utilizzare un italiano contemporaneo, dal momento che uno stile di scrittura che imita lo stile medievale sarebbe del tutto fuori posto in un’ambientazione collocata nel ventunesimo secolo.

Perché c’è una limitazione alla lunghezza degli interventi (o azioni) e come funziona?

L’utilizzo di azioni brevi aiuta a mantenere un ritmo fluido delle giocate, cercando di avvicinarsi il più possibile ai tempi di interazione faccia a faccia.
Un intervento, secondo il nostro regolamento, prevede novecento caratteri massimi, cui solo quattrocento possono essere di descrizione. L'uso di “wall of text” descrittivi non è permesso dal nostro regolamento, non sono ammesse eccezioni né avverranno cambiamenti delle regole di gioco in questo senso.

Usare interventi brevi è sinonimo di cattivo gioco?

Agli inizi del gdr via chat nessuno o quasi seguiva lo stile a "interventi lunghi". Lo stile a "interventi lunghi" non è "buon gioco" a priori, è una convenzione sviluppatasi anni dopo la nascita del gdr in chat.
In particolare, lo stile a interventi lunghi è figlio di quella tipologia di gestione che iniziò ad assegnare un numero maggiore di punti esperienza per il numero di caratteri impiegati negli interventi giocati (tali punti di esperienza venivano poi spesi per "potenziare" il personaggio).
La creatrice della comunità ritiene inoltre che il declino del numero complessivo delle persone attive nel gdr via chat in Italia sia in gran parte attribuibile all'uso degli "interventi lunghi", che con la loro lentezza, dispersività e inclinazione all'autoreferenza vengono meno alle funzioni basilari della lingua: l'interazione e la comunicazione, scoraggiando le persone che lo scoprono dall'accostarsi a questa passione.

Ma non sono le “cattive gestioni” a mettere in fuga gli iscritti dai gdr più degli interventi lunghi? O il fatto che sempre più land attingano dal medesimo pozzo di utenza?

Amministrare in modo disonesto la propria comunità da parte dei gestori contribuisce al suo declino, ma è difficile attribuire a una causa che può essere osservata solo giocando e partecipando al gioco di ruolo il fatto che le persone alle prime esperienze non vogliano saperne di tediosi (e francamente inutili) wall of text e desiderino tenersene lontani.
Così come il nuovo iscritto che si approccia per la prima volta al gdr via chat non ritengo si ponga il problema di quanti appassionati siano complessivamente attivi nel panorama dei giochi di ruolo online italiani.

E possibile che Undead abolisca il limite di caratteri massimi in futuro, di fatto adottando lo standard degli “interventi lunghi”?

No, non è possibile. Undead è concepita come una comunità esclusivamente a interventi brevi e la sua creatrice non apprezza il sistema di gioco a interventi lunghi, quindi non esistono circostanze che ne rendano possibile l'introduzione.

La gestione fa spesso riferimento a Undead come un “gioco di ruolo sociale”, ma cosa significherebbe nel dettaglio tale definizione?

Il gioco di ruolo via chat è derivato da quello da tavolo. Le sessioni di gioco da tavolo, per quanto protratte, non hanno luogo in un mondo persistente (attivo sulle ventiquattro ore) e tendono quindi a dare priorità a un'avventura più che ai personaggi che si trovano a prenderne parte. E che, nel contesto di giocate occasionali, è di certo la scelta più sensibile.
I giochi di ruolo via chat, diversamente da quelli da tavolo, non offrono limitazioni temporali entro le quali bisogna obbligatoriamente condensare la sessione di gioco.
Nel gdr via chat, il giocatore si cala nell'universo di gioco nel momento stesso in cui effettua il login: ciò consente la possibilità di esplorare ogni situazione della vita del proprio personaggio, senza alcuna ragione di fermarsi all'ambito "professionale".
Undead si focalizza in particolare sui personaggi, sulla loro interpretazione e su quegli aspetti sociali purtroppo trascurati, se non direttamente marginalizzati in modo deliberato, in numerose comunità ruolistiche. Il nostro presupposto è dunque agli antipodi di quello di molti play by chat: quello di offrire una comunità accogliente ai giocatori che condividano questa filosofia.

Come mai la comunità di Undead è così ostile al sistema degli “interventi lunghi”?

La comunità di Undead non è “ostile” agli interventi lunghi: semmai la comunità non apprezza il dogmatismo con cui gli interventi lunghi siano presuntuosamente equiparati al “buon gioco” e il rifiuto di adoperarli esplicitamente tacciato di “cattivo gioco”.
In più, la nostra comunità riconosce una verità molto scomoda: che il sistema a interventi lunghi è, da solo, responsabile di gran parte dell'assenza di un ricambio generazionale nella comunità dei giocatori di ruolo tramite chat.

Perché è stata fatta la scelta del divieto di diffondere dati personali sul sito?

Il metaplay è un problema costante nel panorama del gdr via chat: come metaplay si intende l'ingerenza di elementi estranei al gioco nel mondo di gioco.
Secondo noi di Undead, il piacere del gioco di ruolo è l'immersione completa nell'universo fantastico e uno dei problemi più costanti delle piattaforme di gdr sulla rete è il potenziale che queste offrono e come questo sia sprecato completamente a causa del metaplay.
Questo avviene a causa dei continui contatti off dei giocatori all'esterno della piattaforma di gioco tramite i social media, che quindi trasportano, anche senza volerlo, elementi della vita propria vita reale nella realtà di gioco, snaturandone l'esperienza in peggio. L'associazione di un personaggio ad un account social del mondo reale, privando il suo giocatore dell'anonimato, ne limita inevitabilmente la fantasia, imponendo la medesima pressione sociale presente nella vita reale sul personaggio (che in quanto creazione fantastica, non dovrebbe esserne soggetto). Come conseguenza, il personaggio si trova a doversi inevitabilmente conformare ad un'immagine accettabile per il circolo sociale a cui il giocatore appartiene all'esterno del gdr (spesso senza che tutto ciò abbia una minima logica nel contesto del gioco).
L'unica soluzione definitiva a questo problema è l'obbligo di completo anonimato del giocatore sulla piattaforma.

Perché esiste un sistema di punti di esperienza minimi mensili richiesti per i ruoli sovrannaturali o di "alto rango" in gioco?

In una situazione utopica, solo le persone interessate a un certo ruolo nel gioco e con il tempo necessario a rivestirlo accetterebbero nomine e promozioni per il loro personaggio in una comunità.
Invece, un insieme di atteggiamenti permissivistici e spesso favoritismi veri e propri sono la norma nelle land italiane: la conseguenza più immediata è che certi giocatori si sentono incoraggiati a vedere la propria posizione nella comunità come un privilegio irrevocabile una volta conseguita e spesso, la stessa gestione esita nell'intervenire perché la revoca di una posizione in caso di assenza abituale è vista come una pratica contraria alla nostra cultura nel mondo reale.
Su Undead un giocatore con un personaggio con responsabilità nell'universo di gioco deve essere presente: in caso di assenza, inattività o presenza sotto i livelli minimi richiesti nella comunità sarà revocato perché la sua posizione sia ceduta a chi possa dedicarsi ad essa con l'impegno necessario perché la comunità resti attiva e vitale.
Del resto, quando si ama qualcosa, lo si dimostra anche facendo qualche (piccolo, nel nostro caso) sacrificio per essa.

Questo significa che su Undead la posizione di un personaggio o di un giocatore è determinata solo considerando la sua presenza?

No. La presenza è fondamentale ovviamente, ma un giocatore deve dare, attraverso di essa, un contributo positivo alla comunità: l'attività diventa irrilevante nel momento in cui un giocatore assuma comportamenti tossici nei confronti di altri iscritti o della gestione.

Se mancassi dalla land per lungo tempo posso riottenere la medesima posizione per il mio personaggio?

Undead è una land con un approccio anche meritocratico. Questo, tra le tante cose, comporta che un rango di primo piano in on (capo fazione, numero due in una fazione, etc.), richieda una presenza significativa e costante.
In caso di assenza prolungata, che sia motivata o meno, la comunità deve guardare avanti. È ovvio che un giocatore presente per anni quotidianamente che chiedesse il permesso di assentarsi per un paio di mesi per ragioni assolutamente legittime e tornasse riprendendo in seguito la sua presenza regolare vedrebbe solo un png sostituire il suo pg temporaneamente.
Tuttavia, l'assenza per lungo tempo, motivata o meno, costringe lo staff a fare dei cambiamenti nell'organigramma dei pg.
Riprendere il personaggio solitamente è concesso, ma non sempre con la medesima posizione gerarchica.
Per i personaggi non sovrannaturali o senza ruoli “centrali”, invece, non dovrebbero esserci problemi nel ritornare attivi senza penalità.

Perché Undead accetta il gioco erotico nelle residenze?

Spesso la comunità italiana del gioco di ruolo tende a vedere negativamente il gioco erotico e coloro che lo praticano, con tanto di benpensanti che sembrano trarre soddisfazione dal bisogno di “moralizzare” la comunità di gioco e di marginalizzare chi non si conformi.
Questo nonostante le comunità di gdr dovrebbero costituire dei luoghi di esplorazione di realtà differenti da quella quotidiana.
Undead intende essere un luogo dove nessuno debba sentirsi discriminato per le proprie scelte ruolistiche. A questo scopo, ha intenzione di tutelare sia l'anonimato di tutti i suoi iscritti e, in quanto comunità di adulti creata per adulti, anche la libera espressione della sessualità dei personaggi giocati nella land.
Secondo noi il gioco di ruolo in rete consente la rara opportunità, nella vita di oggi, di mettere completamente da parte la nostra appartenenza a un circolo sociale.

Land di vampiri, sovrannaturale o moderna?

In senso generale, la land non si identifica come prettamente “di vampiri”, perché Undead non segue un gioco basato principalmente sul PvP e/o sul conflitto etnico tra le stirpi sovrannaturali.
La libertà del giocatore di scegliere il proprio gioco nel rispetto dell'ambientazione è un altro degli obiettivi che la gestione si propone: un iscritto può giocare l'umano o una stirpe sovrannaturale, può avere un personaggio monogamo, poligamo o asessuale.
“Non si può parlare di vampiri senza parlare di sesso.” è una frase attribuita a John Carpenter, regista e musicista americano, noto al grande pubblico prevalentemente per aver lavorato nell'ambito del genere horror.
La frase rende perfettamente la concezione del mito del vampiro su Undead: il gdr si colloca in un contesto contemporaneo con elementi sovrannaturali e l'erotismo ne è parte integrante.
Undead intende soprattutto distaccarsi dalla figura del vampiro come era presentata in alcuni romanzi di successo del primo decennio degli anni duemila: una sorta di paladino dello stile di vita conservatore e del rapporto tra uomo e donna improntato sui dettami biblici.

Mi sono iscritto/a su Undead per fare anche gioco erotico, ma non ricevo risposte positive da altri personaggi quando mando degli inviti.

Undead supporta il gioco erotico, ma questo non significa che ogni giocatore sia interessato a giocare contenuto sessuale sempre e comunque o che tra tutti i personaggi esista attrazione.
Molte persone non giocano volentieri una sessione erotica di punto in bianco ed è comunque necessario che i personaggi si siano conosciuti in gioco prima che possano adoperare la chat privata.
Si deve quindi iniziare a frequentarsi in una chat pubblica e dare modo ai personaggi di conoscersi. È pure un modo eccellente di rompere il ghiaccio e scoprire se ci sia compatibilità tra due personaggi.

Sono stato/a “friendzonato/a” da tutti i personaggi del genere che mi interessa.

Purtroppo, a volte succede; la gestione può solo intervenire nei casi in cui un iscritto comunichi sulla piattaforma la sua ostilità al gdr erotico nel suo insieme o esorti terzi a non interagire con altre persone (sia in senso lato che con utenti specifici) con l'ovvio intento di emarginarle.
Le situazioni legate all'incompatibilità tra personaggi non sono di competenza dello staff.
In questo caso è consigliabile partecipare a quante più giocate sociali in località pubbliche e di interagire sia con i nuovi iscritti di Undead che con i giocatori regolari.

Cosa non è, invece, il gioco erotico su Undead?

Undead è prima e soprattutto un gioco di ruolo sociale. Se la vostra idea di gioco erotico è quella di stare solamente in una chat privata senza mai interagire con personaggi al di fuori di questo contesto, probabilmente non è la comunità che fa per voi. Undead intende essere una comunità con una sua ambientazione che va giocata, non semplicemente il sito in cui un giocatore sta connesso quindici minuti.

Posso giocare su Undead anche se non mi interessa il gioco erotico?

Certamente, il gioco erotico è interamente facoltativo, l'unica richiesta fatta dal regolamento è di lasciare il proprio spazio a chi lo apprezza.

Perché si è deciso di “sprecare” ambientazione dettagliata come Undead non dando priorità alle quest, ma al “simming”?

L'ambientazione di Undead è ricca di dettagli anche e soprattutto per permettere ad ogni giocatore di scrivere la propria storia all'interno di un'ambientazione prestabilita. Essendo il fulcro di Undead il gioco sociale, la gestione ritiene che approfondire gli aspetti personali/psicologici del proprio personaggio sia più interessante e coinvolgente che non cercare di replicare tramite semplici scritte su uno schermo situazioni più adrenaliniche e di azione, le quali comunque sono presenti grazie al gioco di quest che resta attivo settimanalmente per tutti.

La gestione non crea gioco, perché io giocatore devo attivarmi facendolo?

La gestione non “crea gioco” perché non rientra nelle sue mansioni. Il compito della gestione è quello di amministrare la comunità: la gestione si occupa di server e database, degli aggiornamenti del codice, della stesura e del rispetto di ambientazione e regolamenti.
Il gioco deve provenire dai giocatori. Nessuno vuole sminuire l'importanza dei giochi di ruolo da tavolo “tradizionali” né attualmente, né per il ruolo di predecessori di quelli da chat (senza i quali non avremmo nemmeno Undead), ma il gioco di ruolo via chat su un mondo persistente è un mezzo d'intrattenimento differente dal gioco di ruolo da tavolo e, per conseguenza, segue e deve seguire regole differenti.
Quindi su Undead il giocatore deve essere il primo a entrare in una chat di gioco per far interagire il suo personaggio con gli altri, anche e soprattutto in assenza della narrazione di un master.

Quindi la gestione non narra trame?

Proprio così, Undead è un gdr creato per essere un “sandbox sociale”: la gestione ha creato l'ambientazione e l'amplierà con il passare del tempo, ma il gioco parte (e non può che essere altrimenti in un gdr) dall'interazione autonoma (e non mediata dai narratori) tra i personaggi.
La creatrice ha il suo personaggio e gioca esattamente come gli altri iscritti e come ogni iscritto scrive la storia del proprio personaggio nel rispetto dell'ambientazione.
I giocatori e i master possono proporre delle trame, naturalmente, inviandole a un admin ed eventualmente narrarle se approvate, ma il gioco sociale autogestito dai personaggi resta il focus di Undead.

PvP e morte del personaggio, perché non sono previsti?

Undead è un gioco di ruolo creato con lo specifico scopo di essere sociale: l'ambientazione non è incentrata sul conflitto e non è collocata in un'epoca o in un territorio di conflitti.
In secondo luogo, il PvP e la morte del personaggio presentano problematiche difficili da gestire per lo staff. La prima è che alla gestione non sembra condivisibile che un giocatore, affezionato al suo personaggio, venga “punito” con la morte del personaggio da un sistema basato sulla fortuna come i dadi, magari dopo che si è impegnato per anni nella comunità (dedicando a Undead centinaia di ore). E magari il pg è ucciso da quello di un giocatore il cui contributo è stato scarso (o peggio, discutibile) e si troverebbe quindi ad essere invece “premiato” per aver fatto poco o nulla.
Se in più ci fosse pure una componente di metaplay, dato che i “player killer” tendono, in generale, più alla tossicità fine a sé stessa che alla competizione sportiva, la gestione starebbe pure fallendo due volte nell'assolvere al suo compito.
In secondo luogo, un sistema di combattimento, sia gestito dal dado che arbitrato da un master, è difficile che sia ritenuto davvero imparziale, che lo sia o meno.
In aggiunta, un contesto PvP sbilancerebbe completamente il gioco in favore delle fazioni più popolari, causando un impoverimento sia della varietà dell'ambientazione di per sé, che nella qualità narrativa del gioco nel suo insieme.
In conclusione, la gestione ritiene che il PvP sia una meccanica che debba appartenere al mondo dei videogiochi e che non possa (o debba) essere trasposta nel gdr tramite chat.

Perché è stato scelto questo stile grafico per il sito?

La grafica di Undead è stata scelta dalla creatrice dell'ambientazione e gestrice del sito, quindi riflette l'estetica voluta per la cornice del gdr e si basa sull'architettura dominante nella metropoli di Southport, lo scenario principale del gioco.
È anche importante ricordare che un gdr testuale non dovrebbe essere scelto per “la grafica”, esattamente come un libro non dovrebbe esserlo per la copertina.

Perché la grafica delle schede è meno personalizzabile che in altri gdr?

Su Undead si è scelto di privilegiare l'armonizzazione delle schede alla grafica del sito: in molte comunità, purtroppo, la scheda, anziché essere semplicemente la biografia del personaggio, diventa troppo spesso una sorta di vetrina grafica che privilegia la forma al contenuto e di frequente interrompe la continuità stilistica con il resto del sito.
I cosiddetti “backround grafici”, in particolare, spesso realizzati da terzi per quei giocatori che non siano molto abili con il ritocco fotografico, finiscono con il non essere più aggiornati dopo la loro creazione (a dispetto dell'evoluzione della storia vissuta dal personaggio), di fatto rendendo pure un disservizio alla comunità.

Perché non è presente la simulazione di un'economia “monetaria” nel gioco?

I sistemi monetari nei gdr sono nati con l'intento di rappresentare l'economia di comunità fantasy medievali e già l'uso di un sistema simile, rappresenta una semplificazione “necessaria”, ma anche irrealistica dei mercati.
Creare una rappresentazione, se non realistica, perlomeno plausibile, di un economia moderna richiederebbe un lavoro di programmazione ben oltre quello realizzabile a livello hobbistico.
Di conseguenza, su Undead si è scelto di lasciare ai giocatori la possibilità di elencare gli effetti personali più significativi dei rispettivi personaggi, compatibilmente con il loro status socio-economico, anziché offrire una scelta limitata di articoli acquistabili, identici per tutti.

Regolamenti e ambientazione sono soggetti a cambiamenti dovuti alle preferenze da parte della comunità?

Undead è un'ambientazione creata da una singola autrice, che detiene i diritti su tutto il materiale da lei prodotto e intende guidare la direzione creativa della comunità.
Non è quindi in alcun modo da intendersi come un'opera collettiva.
Anche se, in termini generali, la gestione non rifiuterebbe a prescindere il contributo di terzi, i problemi che possono sorgere in caso i collaboratori lascino la comunità e divengano irrintracciabili o ritirino il loro consenso all'uso del contenuto da loro prodotto, sono di gran lunga più difficili da gestire in gioco di quanto non lo sia il non accettare collaborazioni.
Undead, nel suo insieme, è un universo fantastico che è messo a disposizione dei giocatori nel modo in cui è concepito dalla sua autrice e non in forma "mediata" per essere più popolare e ottenere un maggiore consenso di pubblico. La priorità dell'autrice è e resterà lo sviluppo di Undead in modo canonico e coerente, a prescindere dall'eventuale popolarità con gli iscritti.

Perché i personaggi minorenni non sono consentiti?

Nell'esperienza della gestione, i personaggi minorenni, specie bambini, non offrono molto in termini di ricchezza al gioco. In più, la presenza di personaggi minorenni spingerebbe gli iscritti a giocare solo contenuto “per famiglie” a livello tematico, mentre Undead intende essere sviluppata come gdr per un pubblico adulto.

Stando antipatico/a alla maggioranza dei giocatori, a iscritti “storici” o allo staff rischio il ban?

Il ban, se non conseguenza di una palese infrazione del regolamento, è deciso dalla creatrice/gestrice della land, che non da peso a questioni come la “popolarità” o l'“impopolarità” dei giocatori (o dei loro personaggi) quando una persona si comporta correttamente su Undead.
Il ban è invece previsto per le infrazioni del regolamento.

In cosa consiste il ban per “tossicità”?

Il ban per “tossicità” si riferisce ad atteggiamenti di ostilità verso la gestione, la comunità, atteggiamenti antisociali o discriminatori e, più in generale, a tutti quei comportamenti volti a rovinare l'esperienza di gioco nella comunità o a causare malessere psicologico nei giocatori, anche senza consistere in una violazione di qualche regola specifica.

È ammesso contenuto LGBT su Undead?

Il contenuto LGBT è ammesso e ben accetto nella nostra comunità. Anche all'interno dell'ambientazione la maggior parte delle culture o fazioni giocabili non impone l'eteronormatività.

Perché la gestione non ammette eccezioni al regolamento di razze e fazioni o all'ambientazione?

Il primo quesito posto spesso da un giocatore è "Perché non mi viene concessa un'eccezione? La varietà arricchisce il gioco".
Purtroppo, non è mai un solo giocatore a chiedere un'eccezione. In genere, larga parte degli iscritti domanderebbe un qualche tipo di revisione del regolamento a beneficio del proprio personaggio dove permesso, con il risultato che solo una parte molto piccola dei personaggi attivi corrisponderebbe a quanto dovrebbe essere giocato nell'ambientazione, finendo con lo snaturarla. In breve, tutti i personaggi sarebbero "speciali" o quasi.
Oltretutto, concedendo solo alcune eccezioni e bloccandone altre, sarebbe scorretto nei confronti della comunità: sia l'approccio del "primo arrivato, primo servito" che quello della "valutazione nel dettaglio dell'eccezione richiesta" verrebbero interpretati, dagli esclusi, come trattamenti preferenziali verso una parte dell'utenza.

Come mai non esiste un sistema per il recupero della password tramite email?

Le norme dell'Unione Europea attualmente vigenti considerano l'indirizzo email un dato personale, per conseguenza abbiamo scelto di non memorizzare i recapiti di posta elettronica nel nostro database.
Questo presenta lo svantaggio di non consentire il recupero della password di un personaggio in modo automatico. È quindi fondamentale per il giocatore conservare la propria.
In caso la normativa cambiasse, la funzionalità sarà introdotta.

Undead, includendo il gioco erotico, funziona anche come un sito di incontri?

Undead nasce nell'ottica specifica del "gioco di ruolo per amore del gioco di ruolo" ed è vietato scambiarsi qualunque tipo di contatto off o di dati personali all'interno del sito.
La nostra comunità non è il sostituto di una chat di incontri e la gestione non intende autorizzarne questo uso. Anche il gioco erotico è inteso come parte dell'universo fantastico e non come preambolo dei contatti in off.

Undead è una comunità inclusiva?

Undead è una comunità inclusiva, alla gestrice non interessano le idee politiche, l'orientamento sessuale, l'identità di genere o l'etnia degli iscritti e diffondere questi dati sulla piattaforma è esplicitamente vietato. Il gdr, nel suo regolamento, bandisce completamente la politica e la propaganda off game, per qualunque partito, ideologia o movimento.

Come posso entrare a far parte dello staff di Undead?

Le nomine dello staff sono strettamente meritocratiche. È dunque richiesta presenza, correttezza nelle interazioni con gli altri iscritti ed un gioco conforme all'ambientazione di Undead con i propri personaggi.
Non è necessario essere “amici” della gestione per diventarne parte: è necessario essere innanzitutto persone oneste e corrette e contribuire positivamente alla land. Il resto viene dopo, ma l'etica in off è insostituibile.

E se ho delle critiche o dei suggerimenti?

Le opinioni, anche discordanti da quelle della gestione, sono sempre accettate in off, se poste in modo rispettoso. Quello che non è accettato è la scortesia, il rifiuto di seguire le regole di gioco e il regolamento off e la polemica fine a sé stessa.
In caso di necessità, la gestione è sempre pronta a raccogliere critiche e suggerimenti ed, eventualmente, fornire spiegazioni riguardo il regolamento di gioco.

Quele è la differenza tra romanzo e gioco di ruolo secondo la gestione di Undead?

La gestione di Undead ritiene il gioco di ruolo e il romanzo (oltre alla narrativa in genere) mezzi di comunicazioni diversi e che, pertanto, necessitano di regole diverse.
Il gioco di ruolo ha come scopo l'interazione di numerosi giocatori tramite i propri personaggi in un'ambientazione prestabilita e come tale, un regolamento seguito da tutti i partecipanti è necessario, diversamente dal testo narrativo, in cui la coerenza dello scritto è responsabilità (solitamente) di un singolo autore ed in cui l'interazione da parte del lettore nella trama non è un fattore rilevante.
L'uso corretto della lingua italiana, nonché una corretta padronanza della scrittura sono elementi necessari al gioco di ruolo, tuttavia, la gestione ritiene che il gioco di ruolo richieda un approccio diverso alla scrittura stessa rispetto a quello richiesto dalla stesura di un qualsiasi testo narrativo: pertanto la gestione non riconosce in alcun modo l'identità tra queste due forme di espressione creativa.

Alcune fazioni tra quelle giocanti rappresentano i "buoni" mentre altre rivestono il ruolo dei "cattivi"?

Bene e male sono concetti inerentemente relativi, spesso con posizioni difficilmente conciliabili su quale siano l'uno e l'altro persino all'interno della stessa cultura.
La gestione di Undead non designa per conseguenza alcuna fazione nel ruolo di protagonista o antagonista e intende rappresentare invece organizzazioni con valori e strutture diversi.

La distopia di Undead intende essere un'allegoria di società presenti o passate od è una scelta puramente narrativa?

La scelta di un'ambientazione distopica per Undead è dovuta esclusivamente a ragioni narrative e non rispecchia necessariamente le idee della creatrice o dello staff. L'ambientazione di Undead e tutta la documentazione che la riguarda è esclusivamente un'opera di fantasia e come tale va letta.

Esistono circostanze in cui non rispettare l'ambientazione crea comunque gioco?

No. Il rispetto dell'ambientazione è centrale su Undead: l'ambientazione, secondo il nostro regolamento, non va mai interpretata “creativamente” e la ricerca di cavilli per non seguirla non è consentito. Per adoperare un paradosso, voler essere un Jedi in un gioco di ruolo di Star Trek non è “contribuire”.